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Roma. Grègoire, un uomo che libera altri uomini

Cinquanta le persone presenti il 9 novembre a Roma per conoscere Grègoire Ahongbonon, uomo semplice e umile che spende la sua vita a servizio dei tanti malati di mente, emarginati e sofferenti in Africa, impegnato a ridare loro la dignità perduta. Un incontro su come viene affrontato il disagio psichico in Africa e in Italia organizzato dal MAGIS, insieme alla Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca, moderato da padre Renato Colizzi.  Grégoire nasce nel 1953 da una famiglia di contadini, in un villaggio del Benin, dove viene battezzato e trascorre la sua infanzia. Nel 1971 emigra in Costa d’Avorio per lavorare come riparatore di pneumatici. Conosce un periodo di prosperità economica durante il quale abbandona completamente la Chiesa. Verso la fine degli anni Settanta va incontro a gravi disavventure finanziarie che lo porteranno al fallimento economico e personale fino a condurlo sull’orlo del suicidio.

E’ in questo periodo che sperimenta un incontro profondo con Dio partecipando, nel 1982, a un pellegrinaggio a Gerusalemme nel corso del quale una frase pronunciata da un sacerdote lo toccherà profondamente e cambierà la sua vita: “ogni cristiano deve posare una pietra per costruire la Chiesa”. 

Rientrato in Africa si accorge di una persona che vaga nuda per strada: si rende conto che è un uomo malato di mente, emarginato dalla società proprio a causa della sua condizione. In Africa, infatti, le malattie mentali sono spesso scambiate per possessioni demoniache, stregoneria. Antiche convinzioni che, unite all’ignoranza e ai pochi fondi pubblici per curare tali malattie, contribuiscono alla realizzazione di scenari disumani inimmaginabili.
Comincia così ad interessarsi alla causa delle persone affette da disturbi psichici, avvia un gruppo di preghiera che ben presto si trasformerà in un gruppo di carità per i malati bisognosi di cure, l’Associazione S. Camillo di Bouaké che inizia ad operare negli ospedali e nelle carceri.Dal 1993 ad oggi, ha fondato circa 20 centri e un ospedale diffusi in 4 stati: Costa d’Avorio, Togo, Benin e Burkina Faso.

Alla testimonianza di Grègoire è seguito l’intervento di Cinzia Calandriello che ha raccontato l’incontro con i malati presso le comunità di Grègoire avvenuto quest’estate in occasione del campo di volontariato che il MAGIS ha realizzato in Benin, e la riflessione offerta dalla psicologa Lia Bambagioni su come l’Italia gestisce il disagio psichico, sull’abuso degli psicofarmaci, sulla mancanza di un progetto serio nella maggior parte dei centri di accoglienza e recupero psichiatrico.

Chiara & Sandro

 

 

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