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Gesuiti News Bruxelles. Assemblea provinciali europei: discussioni, discernimento, decisioni
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Bruxelles. Assemblea provinciali europei: discussioni, discernimento, decisioni

La tradizionale assemblea dei gesuiti provinciali di Europa si è tenuta dal 17 al 22 ottobre a Lviv, in Ucraina. “La nostra presenza è una testimonianza profetica”, ha detto John Dardis, presidente del Cep. “Tutti i gesuiti d’Europa erano consapevoli che stavamo in Ucraina per il meeting, accanto a persone che lottano l’autonomia e la liberazione”.“Avere qui tutti i provinciali e i superiori regionali d’Europa è stato un sostegno meraviglioso”, ha detto il superiore del distretto ucraino, David Nazar. “I nostri scolastici hanno visto la Compagnia internazionale al lavoro. E poiché l’Ucraina vive tanta incertezza, abbiamo bisogno di avere segnali concreti di amicizia”.
Sulla situazione in Europa il presidente del Cep ha detto che questo è un tempo cruciale per il continente europeo e per la missione dei gesuiti. “L’Europa sta vivendo il tempo della ricerca”, ha detto John Dardis. ”Molte certezze del passato non ci sono più. L’Unione Europea, dopo la sua fondazione era ben definita e aveva una visione chiara, la riconciliazione. Di riconciliazione c’è ancora bisogno, le ferite del passato ci sono ancora. Nel XX secolo abbiamo avuto terribili conflitti che hanno fatto milioni di morti, l’oppressione dello stalinismo e di molte altre ideologie. Ora, nel XXI secolo, abbiamo bisogno di una nuova via per il nostro continente”.
I valori europei che diamo per assodati, come libertà, giustizia, equità, diritti universali e attenzione speciale ai poveri, sono parte del messaggio del Vangelo. La Compagnia di Gesù ha una lunga tradizione di riflessione e discernimento su come mettere in pratica questi valori. “L’Europa ha bisogno di questo valori e di quel discernimento oggi più che mai”, ha detto John Dardis.

Ristrutturazione delle Province – lavori in corso
In Europa ci sono 22 province e due regioni. Le province della Spagna di recente sono state raggruppate in una, e il padre generale ha celebrato il lancio il 21 giugno. Francia e Belgio del Sud hanno deciso che si uniranno nel 2017, e il padre generale ha chiesto loro di proseguire. Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi e Belgio settentrionale stanno verificando. Malta si unirà all’Italia da qui a tre anni, e la Provincia svizzera sta creando un legame con Germania e Austria. Per le Province dell’Est le cose sono più difficili “a causa di diverse ragioni”, ha spiegato John Dardis. “Hanno potuto operare come Province soltanto negli ultimi 20 anni, dalla caduta del comunismo. C’è bisogno di tempo e pazienza. Ma la vitalità della loro missione dipende dalle nuove strutture e da prospettive più ampie. Le strutture attuali sono troppo pesanti e burocraticizzate e abbiamo bisogno di cambiarle”.

Vocazione: la tendenza è in crescita… almeno per ora.
Quest’anno il numero dei novizi gesuiti è cresciuto. L’anno scorso, nel noviziato da settembre a ottobre, erano 97. Quest’anno sono 107. “E’ difficile dire se si tratti di una crescita temporanea o se sta avvenendo qualcosa di duraturo”, ha detto Dardis. “E’ lo Spirito santo che chiama le persone alla Compagnia. Ma noi abbiamo il compito di far conoscere la Compagnia: e tutti siamo chiamati a questo”.
Il socio del Presidente, José De Pablo, ha fatto una relazione sull’incontro dei promotori vocazionali in Europa rilevando che dobbiamo usare al meglio i social media e il web; le comunità devono testimoniare in modo più deciso ospitalità e accoglienza; la promozione vocazionale dovrebbe essere collegata più strettamente con l’apostolato giovanile. Tutti i gesuiti sono responsabili delle vocazioni e non solo i promotori.

Abbiamo partecipato all’ordinazione di Mykhailo Stanchyshyn SJ con il rito bizantino. E’ stata una nuova esperienza per molti Provinciali. Preghiamo per Mykhailo e gli auguriamo ogni benedizione.

Solidarietà nella formazione – una condivisione di risorse generosa e libera
Al recente meeting dei Provinciali d’Europa a Lviv, in Ucraina, i Provinciali hanno riaffermato il loro impegno solidale per le necessità della formazione. “Il problema in Europa è che a volte i Provinciali che hanno meno scolastici e fratelli in formazione dispongono di fondi più ampi, mentre le Provicne che hanno più scolastici e fratelli hanno meno soldi per la formazione. Dobbiamo condividere questi fondi in modo che vadano dove le necessità sono maggiori”, dice il presidente della Conferenza, p. John Dardis. “Vogliamo che ciascuno possa provvedere alla migliore formazione possibile per i nostri fratelli e scolastici. Ciò significa anche essere generosi dal punto di vista economico. Il meccanismo di solidarietà per la formazione introdotto lo scorso anno è stato un “grande successo. E’ una testimonianza della volontà, dell’universalità e del nostro desiderio di costruire una nuova Compagnia di Gesù in Europa”. Lo scorso anno, poco meno di tre milioni di euro sono stati condivisi tra le diverse Province. “Ogni Provincia e Regione, naturalmente, è indipendente e mantiene i suoi fondi”, dice Dardis. “Questo meccanismo identifica le necessità e struttura le donazioni, che sono date liberamente, con grande generosità”.

Riconciliazione: molto è stato fatto, molto resta da fare
Lo scorso anno il Padre Generale ha chiesto che le lettere annuali fossero scritte sul tema della riconciliazione. I tre assistenti per l’Europa hanno dato un feedback sul contenuto della lettere. Dalle differenti Province le lettere hanno evidenziato che ancora sono in corso dei conflitti in Europa, notando che le divisioni che resistono sono dovute alle guerre passate.
I superiori provinciali e regionali hanno preso del tempo per la preghiera personale, dopo che avevano condiviso in gruppi linguistici e cercato di discernere la chiamata alla Riconciliazione in ciascuna provincia e regione.
Ci sono eccellenti iniziative messe su dai gesuiti che cercano di sanare le ferite delle divisioni nella nostra società e a livello interpersonale. Ma si è anche detto che occorre un lavoro più esplicito in questo campo.

Partnership con Africa-Madagascar: la storia dell’Africa e quella dell’Europa sono interconnesse
Era presente a Lviv anche il presidente della Conferenza del JESAM, che ha fatto una relazione a ogni assistenza sul lavoro del Jesam e sulla sfide che oggi Africa e Madagascar hanno di fronte. La CEP ha approvato un sostegno annuale, per i prossimi 5 anni, da dare all’istituto di storia dei gesuiti che ora ha sede Nairobi. “Il Padre Generale ha chiesto che una parte dell’Istituto si sposti da Roma”, ha detto Mike Lewis, il presidente del JESAM, “perché vuole che la storia dell’Africa sia letta e scritta attraverso occhi africani. E’, e negli anni lo sarà sempre più, un centro di risorse storiche importanti per la Compagnia di Gesù in Africa e per quella universale. Apprezziamo il sostegno dell’Europa per questo nuovo passo nel registrare la nostra storia e realizzare l’istituto storico”. John Dardis ha poi aggiunto: “La storia dell’Europa e dell’Africa sono interconnesse, e quindi ha un senso che l’Europa sostenga questo progetto da un punto di vista economico almeno in questa prima fase”.
La Commissione mista delle due conferenze si era incontrata il 16 ottobre, prima del meeting del Cep. Si era discusso del progetto pastorale congiunto con Malta su rifugiati e richiedenti asilo. Un gesuita europeo, dell’Ucraina, Vyacheslav Okun, ha iniziato le reggenza a Malta insieme a Dieudonné Mampasi, dell’Africa centrale. JESAM ha invitato i provinciali europei che potranno trovare uno spazio nelle loro agende, a visitare l’Africa nel 2015 per verificare gli sviluppi della situazione.

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