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Centro Astalli. “L’Italia non rinunci a Mare nostrum”

Centro Astalli esprime preoccupazione rispetto alle informazioni diffuse durante la conferenza stampa di oggi a Roma, in cui è stata ufficialmente presentata l’operazioneTriton gestita dall’Agenzia Frontex, attiva dal 1 novembre.
Pare evidente che tale operazione risponderà solo parzialmente alle reali e attuali esigenze di ricerca e soccorso in mare al fine di salvare vite umane. Come affermato dal direttore esecutivo di Frontex, Gil Arias Fernandez, “Triton rimarrà limitato dal mandato di Frontex, la cui missione primaria è il controllo delle frontiere“.

L’operazione Triton, in base alle informazioni fino ad ora disponibili, avrebbe un campo d’azione molto più ristretto e limitato alle zone adiacenti alle acque territoriali italiane rispetto a Mare Nostrum che soccorre i migranti anche in acque internazionali.
Il Centro Astalli, insieme all’Unhcr e ai principali enti di tutela, nelle ultime settimane ha più volte auspicato che l’operazione Mare Nostrum divenisse un’operazione europea per consentire un intervento più efficace di salvataggio dei migranti forzati.

Le parole di Matteo Renzi all’ONU, lo scorso 26 settembre, andavano in questa stessa direzione: con l’operazione Mare Nostrum “abbiamo salvato 80mila vite perché per noi il Mediterraneo è il cuore dell’Europa e non il cimitero dei dispersi. Non possiamo gestire un fenomeno globale solo a livello nazionale”, ha aggiunto chiedendo l’impegno di tutti. “Davanti a questa realtà – ha affermato il premier – è doverosa una risposta da parte di tutti a questa sfida, non solo dell’Italia, per la sua posizione geografica, ma anche dell’Unione Europea e di tutti coloro che credono nella dignità e nel rispetto della vita umana”.

Il Centro Astalli chiede al governo italiano di  non porre fine all’operazione Mare Nostrum, “sarebbe un arretramento sul piano dei diritti. Per motivi economici si accetta il rischio di perdere vite umane in mare” – afferma P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli – “Chiediamo ancora una volta che sia garantito l’accesso sicuro in Europa per quanti fuggono da guerre e persecuzioni. Chiediamo con forza che vengano creati canali umanitari sicuri che diano ai migranti alternative legali concrete ai trafficanti”.

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