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Roma. Padre Gionti: il Papa, la creazione e il Big Bang

Dopo le parole rivolta da papa Francesco alla pontificia accademia delle scienza, l’agenzia Aleteia ha intervistato sull’argomento p. Gabrile Gionti SJ, della Specola vaticana.

«Il Big-Bang, che oggi si considera l’origine del mondo, non contraddice l’intervento creatore divino ma lo esige. L’evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di Creazione, perchè l’evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono». Lo ha affermato Papa Francesco in un discorso rivolto alla Pontificia Accademia delle Scienze (Avvenire, 27 ottobre).

LE LEGGI DI DIO
Secondo Bergoglio, «quando leggiamo nella Genesi il racconto della Creazione rischiamo di immaginare che Dio sia stato un mago, con tanto di bacchetta magica in grado di fare tutte le cose. Ma non è così. Egli ha creato gli esseri e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi interne che Lui ha dato ad ognuno, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla propria pienezza».

CREAZIONE E MAGIA
Il Papa sostiene che Dio «ha dato l’autonomia agli esseri dell’universo al tempo stesso in cui ha assicurato loro la sua presenza continua, dando l’essere ad ogni realtà. E così la creazione è andata avanti per secoli e secoli, millenni e millenni finché è diventata quella che conosciamo oggi, proprio perché Dio non è un demiurgo o un mago, ma il Creatore che dà l’essere a tutti gli enti».

IL BIG BANG
L’inizio dell’universo «non è opera del caos che deve a un altro la sua origine, ma deriva direttamente da un Principio supremo che crea per amore. Il Big-Bang, che oggi si pone all’origine del mondo, non contraddice l’intervento creatore divino ma lo esige. L’evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di Creazione, perché l’evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono».

SPECULAZIONI DA EVITARE
«Attenzione a non fare speculazioni sulle parole del Papa – avverte padre Gabriele Gionti della Specola Vaticana – il Big Bang è una teoria scientifica, l’analisi di Francesco si muove su un piano teologico». Secondo Padre Gionti il Big Bang prevede «un inizio dell’universo» e Bergoglio sostiene che «siccome esiste un inizio dell’Universo dal punto di vista scientifico, questo non è in contraddizione che possa esistere un Creatore, da un punto di vista teologico, che è il Creatore dell’universo».

INIZIO E ORIGINE
Ma va fatta una puntualizzazione. «Inizio» e «origine» sono concetti «diversi». «L’origine è un concetto teologico e presuppone un Creatore. L’inizio invece non lo presuppone: è un concetto scientifico secondo cui in un tempo “x” è avvenuto quello che si definisce Big Bang». Il Papa si muove sul piano dell’ «origine» e spiega che il Creatore «fornisce l’Essere (la ragione di esistere ndr) agli Enti (gli oggetti ndr) dell’universo: questo è un ragionamento filosofico-teologico e non scientifico».

ATTO D’AMORE
Anche quando Bergoglio evidenzia che Dio non ha creato con la «bacchetta magica», vuol dire che «c’è una ragione per cui ha creato il mondo, liberamente e per un atto d’amore. Noi siamo il frutto di questo atto libero e di amore di Dio. Il mago non crea per amore, ma usa la magia, Dio crea per amore».

GENESI E ALLEGORIE
Tra Big Bang e Genesi «bisogna fare attenzione a innescare pericolosi corto circuiti». La Genesi è un racconto biblico ed è soggetto ad esegesi, «La Sacra Scrittura non è mai letterale. Non fermiamoci ad Adamo ed Eva. L’ispirazione divina va rapportata alla cultura del tempo, si tratta di racconti simbolici (allegorici) per esprimere la Creazione dell’universo. Dio invece è la causa ultima della Creazione, non riempie le lacune che la scienza non sa spiegare (tipo “Disegno Intelligente”), ma è su un altro livello».

SCIENZA NON IMMUTABILE
Se Dio è immutabile, la teoria scientifica del Big Bang «potrebbe cambiare in un futuro prossimo o remoto, e potremmo arrivare ad un’altra teoria che non ha bisogno dell’inizio del tempo, per esempio una teoria di pre Big-Bang che postula l’esistenza di qualcosa prima del Big-Bang». Ecco perché, in prima analisi, i due «piani», teologico e scientifico vanno tenuti «separati»; tuttavia sappiamo che domande scientifiche possono ispirare concezioni teologiche e viceversa.

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